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TRA LIBERTA' DI MERCATO E PROTEZIONISMO

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Martedì 04 Luglio 2017

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Agricoltori divisi sull'accordo di libero scambio tra Comunità Europea e Canada - noto come CETA -, in corso di approvazione in Parlamento.

Preoccupati per i possibili effetti negativi sulle produzioni locali, Coldiretti, Cgil e alcune associazioni di consumatori hanno programmato per domani mattina a Roma, davanti alla sede di Montecitorio, una manifestazione di protesta che sollecita modifiche di taglio protezionistico all'accordo col Canada.

Su tutt'altra posizione Confagricoltura ed il coordinamento Agrinsieme, favorevole invece - con opportune modifiche - al CETA.

In un comunicato diffuso in queste ore, Confagricoltura rileva "alcuni rischi sui quali mantenere alta la guardia, ma anche diverse opportunità da cogliere e sfruttare. E’ quanto emerge dall’accordo di libero scambio tra la Comunità Europea e il Canada, noto come CETA, in corso di approvazione in Parlamento. Confagricoltura Milano, Lodi, Monza Brianza, in accordo con quanto evidenziato dal coordinamento di Agrinsieme, ritiene che il Parlamento italiano debba esprimersi favorevolmente nei confronti dell’accordo commerciale, destinato a liberalizzare i rapporti economici tra Europa e Canada. Come già evidenziato da Agrinsieme, l’accordo porterà, infatti, alla soppressione dei dazi mediamente sul 92% dei prodotti agricoli ed agroalimentari e, per la prima volta, verrà introdotto il concetto di riconoscimento delle Indicazioni Geografiche europee nell’ambito di un accordo commerciale con un mercato, quello Nord Americano, davvero importante. L’entrata in vigore dell’accordo assumerebbe un ulteriore valore poiché confermerebbe la volontà di apertura politica, sociale e commerciale da parte dei Paesi interessati dal CETA in un momento nel quale sembrano ampliarsi le pratiche protezionistiche di alcuni importanti realtà, come gli Stati Uniti. Confagricoltura è favorevole anche perché in assenza di accordi c’è il forte rischio di essere penalizzati a causa della assenza di adeguate tutele nei confronti delle nostre produzioni a denominazione di origine protetta, oppure nei confronti di eventuali dazi che potrebbero essere imposti alle nostre produzioni. Se da una parte non è pensabile di riuscire a salvaguardare tutte le Dop del nostro Paese, dall’altra l’accordo CETA rappresenta un primo importante passaggio in vista di accordi migliori, più garantisti ma anche con maggior libertà di scambi commerciali tra i Paesi contraenti. E’ per questo che occorre mantenere alta l’attenzione nei confronti di alcuni capitoli dell’accordo internazionale che potrebbero avere conseguenze negative per il sistema economico e produttivo locale".

 

Confagricoltura Milano, Lodi, Monza Brianza sollecita in particolare il Governo italiano a mantenere vigile la Commissione Europea in merito alle eventuali turbative di mercato che potrebbe determinare una maggiore offerta di frumento e di carni sul mercato europeo, con immaginabili conseguenze indirette anche sulle produzioni e sulle imprese agricole locali.

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