La Finanza di Casalpusterlengo ha notificato un’ordinanza di misura cautelare reale emessa dal G.i.p. presso il Tribunale di Lodi ad un professionista indagato per peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato.

Si tratta di S.G., di 64 anni, medico sportivo, già dirigente dell’ospedale di Casalpusterlengo ed oggi a riposo, cui sono stati sottoposti a sequestro 136.546 euro, reperiti sui conti correnti nella sua disponibilità, corrispondenti alle somme illecitamente trattenute in seguito alla condotta di peculato.

L’operazione trae origine da una precedente attività di natura fiscale, svolta nel 2015, nel cui ambito erano già state rilevate, tra l’altro, importanti anomalie documentali relative alle visite mediche effettuate dal professionista in regime di convenzione con la struttura sanitaria pubblica (ex A.S.L. oggi A.T.S.). Per tale aspetto, è stata informata la Procura della Repubblica di Lodi, sotto la cui direzione sono state avviate attività investigative volte ad appurare le irregolarità e le relative conseguenze economiche a svantaggio dell’ex A.S.L. lodigiana. Gli approfondimenti consentivano di accertare che il medico rilasciava una gran parte delle certificazioni di idoneità sportiva agonistica in regime di intramoenia allargata, omettendo il rilascio della prescritta ricevuta fiscale ed evitando cosi anche di corrispondere all’ex A.S.L. lodigiana la quota di spettanza pubblica, pari al 27,63% del compenso ricevuto dal medico.

Il professionista, fra il 2005 ed il 2015, ha rilasciato circa 8.000 certificazioni mediche sportive senza emettere i prescritti documenti fiscali per quasi 500.000 euro, evadendo così le relative imposte dirette e trattenendo indebitamente la quota spettante all’Ente sanitario.

Nel corso delle indagini di polizia giudiziaria, sono stati svolti anche accertamenti bancari autorizzati dall’A.G. che hanno consentito, oltre a corroborare le ipotesi di peculato e truffa ai danni dello Stato, di accertare complessivamente circa 700.000 euro sottratti a tassazione: in buona sostanza il professionista per molti anni ha fatturato meno del 10% delle prestazioni svolte.

Il professionista è stato altresì segnalato alla Procura Generale presso la Corte dei Conti di Milano per la valutazione delle responsabilità da danno erariale.