"Un incontro proficuo che, ancora una volta, conferma da parte nostra la volontà di non far mai venire meno il dialogo con la città e da parte del Comune un rinnovato impegno, insieme a Regione Lombardia, di rendere questo un lago fruibile e sicuro per i cittadini".
Lo ha dichiarato l'assessore regionale Viviana Beccalossi rispondendo alle domande dei giornalisti, sul lungolago di Como, dopo la riunione con il sindaco della città, esponenti della giunta comunale e delle categorie convocati a Palazzo Cernezzi, sede del municipio. L'assessore era accompagnata da Paolo Baccolo, a capo dell'Unità regionale di crisi 'opere di difesa della Città di Como dalle esondazioni del lago', dall'architetto Paola Ghiringhelli e dai tecnici di Infrastrutture Lombarde, dal sindaco della città e da alcuni suoi assessori.
"Abbiamo confermato - prosegue l'assessore - con gli Ordini degli ingegneri e degli architetti, con i costruttori (Ance) e con gli imprenditori, un metodo di lavoro che fino a oggi è stato apprezzato dalle categorie: ciascuno nel rispetto del proprio ruolo sarà coinvolto per dare suggerimenti e consigli preziosi per quanto riguarda il futuro cantiere, la gestione dell'attuale lungolago e tutto ciò che di nuovo può essere messo a disposizione a livello tecnologico e non solo per renderlo più bello e sicuro".
"Dal punto di vista tecnico - ha proseguito l'assessore - attendiamo una sentenza del Tar prevista per il 20 dicembre per esprimersi su un contenzioso tra Comune e Provincia di Como. Da parte nostra, continuiamo a lavorare con Infrastrutture Lombarde con l'obiettivo di studiare il futuro cantiere, anche in termini di gestione, per evitare gli errori che sono stati fatti in passato e che hanno portato alla chiusura del lungolago per cinque anni".
"Il lungolago - ha detto ancora l'assessore regionale - è stato ripristinato in attesa di lavorare sul futuro progetto della seconda vasca e, soprattutto, alla messa in funzione della vasca già costruita. A breve sarà organizzato un incontro pubblico con tutti i soggetti interessati, per affrontare, anche dal punto di vista tecnico, la messa in sicurezza della città di Como". Tutta l'area del centro urbano di Como è classificata dall'Autorità di Bacino a rischio di esondazione, oggetto di specifici vincoli urbanistici: la stessa Autorità ha formalmente rappresentato la necessità di completare l'intervento di protezione della città dalle acque del lago in piena che invade la città e dalle acque del Torrente Valduce e della rete fognaria comunale.
Quanto al futuro e ai tempi di realizzazione degli interventi, l'assessore ha assicurato che "saranno brevi. Le cose vanno fatte come sempre bene e se possibile meglio: alla luce degli errori commessi in passato e con un'attenzione giusta e doverosa nei confronti della Magistratura, della quale non si può non tener conto. Non a caso Regione Lombardia lavora gomito a gomito anche con Anac, in modo che ogni passaggio sia condiviso".
L'assessore comunale con delega alla Riqualificazione urbana ha ribadito che, recependo la richiesta delle categorie, Confcommercio, Confeserecenti, Ordini e Unindustria, si conferma la volontà di essere protagonisti a fianco di Regione per la costruzione del progetto di messa in sicurezza. Intanto oggi sono state consegnate a Regione Lombardia le proposte del Comune di Como sul futuro della piattaforma (ex biglietteria): riprendendo il sondaggio già promosso da Regione e Infrastrutture Lombarde la destinazione temporanea è un Belvedere che consenta a turisti e cittadini di riappropriarsi del lago.
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