E’ il dato peggiore degli ultimi 8 anni.
La carenza di piogge e le alte temperature stanno mettendo a dura prova il Po che al Ponte della Becca a Pavia è ormai sceso di 3 metri sotto lo zero idrografico. Si tratta del dato peggiore mai registrato in questi giorni negli ultimi 8 anni: infatti nel 2010 era a -1,85 metri, nel 2011 è sceso a -2,53, nel 2012 è risalito a -2,44, quindi ha guadagnato ancora un po’ di livello con -1,56 metri.
Ma da allora non si è più ripreso: è tornato sotto i due metri nel 2014 (-2,42), nel 2015 (-2,11), nel 2016 (-2,68) e adesso è finito a -3,07.
Per questo le organizzazioni agricole chiedono che venga studiata la mappa delle cave dismesse per valutare quelle più adatte, dal punto di vista geologico, idrografico e ambientale, a stoccare riserve idriche da usare nei periodi di maggiore richiesta.
Anche organizzando solo il 10% di tutti i poli estrattivi dismessi si potrebbe avere una riserva di 90 milioni di metri cubi di acqua, una misura pari alla metà di tutto il Lago di Como oppure a quasi una volta e mezzo quello di Iseo.
In Lombardia i siti non più in produzione sono poco meno di tremila: la provincia con il maggior numero di cave dismesse è Pavia con 952 siti, segue Mantova con 598, Milano con 403, Brescia con 269, Bergamo con 158, Sondrio con 141, Cremona con 129, Varese con 108, Lodi con 89, Lecco con 42 e infine Monza e Como con una a testa.
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