“Per far fronte alle gravi conseguenze che l’emergenza sanitaria sta determinando sull’economia e il lavoro, le famiglie e le imprese lodigiane (come quelle di ogni altro territorio lombardo) hanno bisogno innanzitutto di liquidità e di sgravi tributari. La Regione ha invece preso una strada completamente diversa, puntando su un piano di investimenti in opere pubbliche che al momento esiste solo sulla carta, così come le risorse con cui dovrebbe essere finanziato”.
Lo dichiara la segretaria provinciale lodigiana del Partito Democratico, Roberta Vallacchi, commentando l’iniziativa presentata ieri dalla giunta regionale.
“Al di là dell’enfasi davvero fuori luogo a cui la comunicazione regionale ha fatto ricorso, il presunto Piano Marshall a sostegno dell’economia lombarda non coglie le vere esigenze di chi ha una famiglia e di chi ha un’attività imprenditoriale. Gli investimenti in lavori stradali ed edilizia scolastica vanno sempre bene, ci mancherebbe, ma qui l’urgenza è di permettere alle persone ed alle imprese di resistere nell’immediato, non si possono certo aspettare gli effetti di cantieri che si insedieranno se va bene tra mesi e che in ogni caso non potranno avere ricadute estese all’intera società lombarda. Ad oggi abbiamo una delibera di giunta che annuncia un progetto di legge su un piano da 3 miliardi di euro finanziato interamente a debito, tramite mutui o emissioni di obbligazioni, di cui 400 milioni per Comuni e Provincie, ma solo 87 ipoteticamente disponibili quest’anno ed il resto nei due anni successivi: un po’ poco ed un po’ vago”.
“La leva su cui agire in modo rapido ed efficace è invece quella tributaria - sottolinea Roberta Vallacchi - a partire dall’addizionale regionale all’Irpef, che ha un peso sulle famiglie lombarde quasi 2,5 volte superiore a quello delle addizionali comunali e che nel Lodigiano, per esempio, ha un gettito di quasi 40 milioni di euro, di cui circa 11 milioni nella sola città di Lodi. Questo prelievo aggiuntivo dai redditi dei lombardi ha una incidenza importante nel finanziamento della sanità regionale, ma al netto di questa voce produce ogni anno un residuo di oltre 400 milioni di euro, che potrebbe rappresentare già un provvidenziale sgravio per le famiglie, prevedendo fasce di esenzione per i redditi bassi e consistenti riduzioni per quelli medi. In modo analogo, per aiutare le imprese sarebbe invece opportuno individuare margini di manovra sui 5 miliardi di euro di gettito Irap, alleggerendo il prelievo sulle attività economiche”.
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