La vicenda della rimozione dalla bozza finale delle conclusioni del G7, in corso in provincia di Brindisi, del riferimento all'accesso all'aborto da parte del governo Meloni ha raccolto critiche anche in provincia di Lodi.

Ecco l'intervento delle Donne Democratiche.

"Il governo Meloni riesce a creare tensioni a livello internazionale già alla vigilia del vertice del G7 di Borgo Egnazia (BR), infatti avrebbe rimosso il riferimento all’importanza di garantire “un accesso effettivo e sicuro all’aborto” dalla bozza finale delle conclusioni dell’incontro.

Questo passaggio era stato oggetto di una richiesta specifica da parte di Francia e Canada e, così, l’eliminazione da parte del governo italiano ha creato tensioni internazionali, suscitando reazioni indignare sia dell’Unione Europea e soprattutto della Francia.

“Si tratta della conferma da parte di questo governo della volontà di erodere il diritto all’aborto” dichiara Valeria Menichini, coordinatrice di Donne Democratiche della provincia di Lodi, “che segue l’introduzione dei rappresentanti pro vita nei consultori. È chiaro che l’erosione del diritto ad un aborto sicuro e legale porta inevitabilmente l’Italia indietro di 40 anni, mentre la Francia ha fissato questo diritto in Costituzione”.  

Molti i parlamentari europei italiani a protestare, ma appare chiaro che questo tema è imbarazzante per il governo della Meloni viso che in Italia non c’è un accesso effettivo all’aborto in tutti i territori: una percentuale troppo elevata di obiettori rende in molte provincie impossibile effettuare l’interruzione di gravidanza. Sancire a livello internazionale il principio dell’accesso effettivo e sicuro all’aborto significherebbe rivedere i servizi italiani.

“Si sta portando avanti un attacco globale ai nostri diritti, perché il diritto ad un aborto sicuro e legale non è solo il diritto alla salute, ma anche il diritto di scelta sulle nostre vite e di autodeterminazione” conclude Valeria Menichini".

Donne Democratiche della provincia di Lodi