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ANNULLARE LA CONDANNA A MORTE

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Venerdì 17 Gennaio 2025

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La minoranza in consiglio regionale Lombardo chiede all’Iran l’immediato annullamento dell’esecuzione di Pakhshan Azizi, l’attivista curdo iraniana condannata a morte dalla Repubblica islamica. E lo fa con una lettera inviata all’ambasciatore iraniano, Mohammad Reza Sabouri, e alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

“Avevamo chiesto che fosse il consiglio regionale a sottoscriverla, ma il presidente Romani non ha accolto il nostro appello. A questo punto, ritenendola un atto di fondamentale importanza, la firmiamo e la inviamo noi”, spiega Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd, che se ne è fatta promotrice. A firmare la lettera il Gruppo Pd, M5s, Patto civico, Avs, Italia Viva, Lombardia Migliore, Gruppo Misto.

“Noi sottoscritti consiglieri regionali della Lombardia, preso atto che la Corte Suprema iraniana ha confermato la condanna a morte per Pakhshan Azizi, operatrice curda detenuta nel carcere di Evin a Teheran con l’accusa di ‘ribellione’, chiediamo l’immediata sospensione della sentenza”, chiedono i consiglieri di minoranza.

“Il processo ad Azizi è gravemente ingiusto, trattandosi di un’operatrice umanitaria e attivista della società civile che per anni ha aiutato donne e bambini nei campi nel nord-est della Siria e nel nord dell’Iraq, sfollati dai territori controllati dallo Stato islamico, e che è stata sottoposta a sparizione forzata, nonché a torture e altri maltrattamenti durante gli interrogatori”, prosegue la lettera.

“Come istituzione teniamo a sottolineare inoltre che questo consiglio ha votato all’unanimità una mozione di sostegno alle donne iraniane e al movimento ‘Donna, Vita, Libertà’ e da più di un anno sugli schermi della Regione passa un annuncio di solidarietà alle donne iraniane con la scritta ‘donna, vita, libertà’. Per queste ragioni, chiediamo quindi che sia fermato qualsiasi progetto di esecuzione di Pakhshan Azizi, che sia annullata la sua condanna a morte e l’innocente venga immediatamente scarcerata”, aggiungono i consiglieri.

E concludono dicendo: “Come consiglieri regionali sottoscrittori della lettera riteniamo che il sostegno continuo alle donne iraniane, che chiedono per il loro Paese la democrazia e quindi di poter godere dei diritti di libertà, sia di fondamentale importanza e che un impegno sia dovuto soprattutto da parte di chi vive in Paesi che già beneficiano di beni così preziosi”.

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