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ATS, UN ANNO DI TEMPO PER RIVEDERE I CONFINI

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Martedì 20 Novembre 2018

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L'aula del consiglio regionale lombardo ha approvato oggi all'unanimità la proposta avanzata dalla vice capogruppo del Pd Patrizia Baffi di aprire un momento di verifica con i sindaci per valutare, a tre anni dall'entrata in vigore della riforma sanitaria, la revisione delle aggregazioni territoriali delle ATS.

L'ordine del giorno firmato da Baffi, relativo alla revisione della riforma sanitaria, discussa oggi in consiglio regionale, prevede che si aprano “consultazioni finalizzate alla verifica degli impatti sul territorio delle aggregazioni previste dall'Allegato 1, relativamente all'assetto delle ATS e alla revisione dello stesso.”

Il testo presentato da Baffi riguarda l'intero territorio regionale ed è la conseguenza di una proposta avanzata dalla vice capogruppo democratica ai sindaci del territorio lodigiano già a metà settembre perché, a fronte delle tante criticità riscontrate dall'aggregazione nella Ats della Città Metropolitana, aprissero un momento di verifica per la valutazione di un'eventuale nuova definizione dei confini.

Ora i sindaci avranno tempo fino alla fine del 2019 per condurre questa valutazione e per formulare una proposta che dovrà essere vagliata dalla commissione sanità e quindi dal Consiglio regionale.

Nella mattinata di oggi anche la Lega ha presentato un ordine del giorno che va nella stessa direzione, evidentemente cogliendo, con un certo ritardo, la rilevanza di questo tema per la sanità lodigiana.

Così dichiara Patrizia Baffi: “Il Consiglio ha colto, votando il mio ordine del giorno, la necessità della sanità lodigiana di ridiscutere l'assetto definito nel 2015. Ricordo che quella riforma era stata approvata dal ministero della salute con l'impegno ad effettuare una verifica dopo tre anni. In questo periodo sono emerse molte criticità, legate alle dimensioni e alla complessità dell'Ats metropolitana e alla marginalizzazione del territorio lodigiano rispetto alla situazione precedente nella quale c'era l'Asl autonoma di Lodi. Ora la Regione è impegnata a dare ai sindaci uno strumento per verificare e valutare l'impatto dell'aggregazione e, in tempi certi, di vedere discussa una proposta di ridefinizione dell'Ats. L'obiettivo rimane quello di dare ai lodigiani la miglior offerta di servizi per la salute e certamente i sindaci hanno il polso della situazione.”

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