"Apprendiamo con stupore l'apertura di un bando da parte della Provincia di Lecco a seguito del quale la Comunità montana della Valsassina si sarebbe impegnata a stipulare accordi con operatori economici per il servizio di accoglienza dei richiedenti asilo e la gestione dei servizi connessi": lo hanno ribadito l'assessore regionale lombardo, Simona Bordonali, e il sottosegretario Ugo Parolo.
"Sembrerebbe che la Comunità Montana della Valsassina tramite un accordo si voglia sostituire in toto alle funzioni normalmente svolte dalla Prefettura - hanno osservato i due esponenti della Regione -, peraltro non solo per il territorio montano di competenza ma per l'intero territorio provinciale. Si tratta di un ruolo che non compete alle comunità montane e che comporta inevitabili risvolti politici e amministrativi che valuteremo fino in fondo".
Sotto accusa la procedura aperta dalla Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d'Esino e Riviera per trovare strutture in grado di accogliere gli immigrati inviati dallo Stato.
"Se l'intento della Comunità Montana era quello di garantire sostegno e coordinamento ai sindaci che si vedono spesso catapultare senza logica l'arrivo dei richiedenti asilo, questa funzione poteva essere svolta con altre modalità - hanno rilevato i due amministratori regionali - . La Regione Lombardia stanzia ogni anno 10,5 milioni di euro alle comunità montane per permettere loro di svolgere le funzioni ed erogare servizi e tra le loro funzioni non rientra sicuramente la partecipazione al business dell'immigrazione e dell'accoglienza. Nei prossimi giorni - hanno concluso Bordonali e Parolo - convocheremo il presidente della Comunità. Abbiamo il dovere di verificare questa vicenda e di valutare quali ripercussioni possa avere anche sull'erogazione dei fondi regionali".
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