Se il governo “non ritenga opportuno chiarire definitivamente che gli alimenti per animali non possono essere esclusi dalla lista del prodotti acquistabili con i buoni spesa” introdotti per fronteggiare l’emergenza alimentare.
Lo chiede, in un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei ministri, Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente.
L’interrogante ricorda che l’ordinanza della Protezione civile n. 658 del 29 marzo 2020 stanzia allo scopo “400 milioni di euro spendibili immediatamente”. In particolare, “l’art.2 della citata ordinanza autorizza ciascun Comune all’acquisizione “a) di buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun Comune sul proprio sito istituzionale b) di generi alimentari o prodotti di prima necessità”.
Secondo un’indagine a campione condotta dalla Lega antivivisezione, prosegue l’ex ministro, alcune amministrazioni comunali “vietano esplicitamente e tassativamente l’acquisto di materiali e alimenti per animali” con i buoni spesa, “pena la restituzione di quanto erogato”. Sono segnalati i casi di Carmagnola (Torino), Montevarchi (Arezzo) Velletri (Roma), Zafferana Etnea (Catania).
Si tratta di un’interpretazione, osserva la deputata animalista, “in palese contrasto con l’indicazione dei Decreti del Presidente del Consiglio dei ministri 11 marzo 2020 e 22 marzo 2020 che autorizzano il commercio e la produzione di alimenti per animali considerandoli evidentemente “essenziali”.
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