"I risultati territoriali delle elezioni regionali presentano per il Partito Democratico un bilancio che si apre a valutazioni di diverso ordine.
Alla constatazione del fatto che anche nel Lodigiano la proposta del centrosinistra per la presidenza della Regione non è riuscita a ottenere la maggioranza del favore degli elettori ed a contendere in modo convincente la vittoria nei confronti delle destre, si affiancano il buon risultato complessivo del Pd (con punte particolarmente positive, come il primato di lista nella città capoluogo) e la riconquista di un seggio in Consiglio Regionale che restituisce al Partito Democratico un ruolo di protagonismo nell’interlocuzione delle parti interessate del territorio con l’amministrazione di Regione Lombardia.
Gli aspetti più locali del voto testimoniano che la presenza del Partito Democratico nella realtà delle nostre comunità è radicata e capace di creare partecipazione, grazie anche alla scelta di candidature efficaci ed in grado di favorire il coinvolgimento, come dimostrano sia il primato di preferenze ottenuto da Roberta Vallacchi nel collegio provinciale sia l’ottima prestazione di Roberto Ferrari. Complessivamente i nostri due candidati hanno ottenuto 5268 preferenze, il miglior risultato di lista territoriale congiunto a prova del nostro legame con il territorio.
Si tratta di un dato che consolida il ruolo del Pd nello scenario politico del territorio e che conferma come il partito rappresenti un fondamentale punto di riferimento attorno a cui costruire una proposta alternativa a quella delle destre, anche nella prospettiva delle prossime tornate di voto comunale che vedranno molte amministrazioni andare al rinnovo tra 2023 e 2024, nonché in chiave Provincia, se e quando venisse ripristinata l’elezione diretta di Presidente e Consiglio, come il dibattito parlamentare sembra lasciare presumere.
La valutazione dell’esito del voto del 12 e 13 febbraio non può però esulare dalla sottolineatura dell’eclatante indice di astensione, un fenomeno non nuovo né esclusivamente lombardo o lodigiano, ma che in questa occasione si è manifestato in dimensioni inedite e preoccupanti, che devono interrogare tutta la politica sulle ragioni vere e profonde dell’allontanamento degli elettori dall’esercizio di un diritto fondamentale e dalla partecipazione ad un momento di confronto e di giudizio che è un elemento essenziale per la qualità della nostra democrazia.
Dal canto loro, il centrosinistra ed il Partito Democratico devono cercare di capire le motivazioni che hanno portato una parte significativa del loro elettorato a non percepire in questa campagna elettorale l’opportunità di determinare un cambiamento alla guida della Lombardia di cui in realtà si avvertiva sotto molti aspetti il desiderio, ritrovando contenuti e forme di mobilitazione che sappiano incentivare il ritorno alle urne.
Pur all’opposizione, per il Pd e per la sua rappresentante lodigiana in Consiglio Regionale si apre una fase di impegnativo lavoro, per portare proposte ed esercitare una rigorosa funzione di controllo su temi che restano cruciali e per tanti aspetti irrisolti come la qualità e l’accessibilità dei servizi sanitari, l’efficienza del trasporto pubblico, la sostenibilità della pianificazione urbanistica, l’accompagnamento delle imprese nella transizione ecologica, sempre a servizio del territorio ed in ascolto delle istanze delle nostre comunità".
Segreteria Provinciale Partito Democratico
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