È stata approvata quasi all’unanimità, dal consiglio regionale della Lombardia, la mozione che chiede uno stanziamento per le famiglie in difficoltà volto all’acquisto del dispositivo di allarme per seggiolini da auto, il cosiddetto salva bebè. D’accordo anche il Gruppo regionale del Pd che è intervenuto con la consigliere Patrizia Baffi.
“Dal 1998 ad oggi 8 bambini sono morti in Italia dimenticati in auto: si tratta di tragedie non attribuibili a mancanza di amore o trascuratezza, ma, secondo i medici, nel momento del dramma i genitori vengono colpiti da amnesia dissociativa, una sorta di vuoto di memoria transitorio totale – spiega Baffi –. La tecnologia e la legge possono impedire morti assurde, però non basta”.
Ma c’è dell’altro, secondo la consigliera Pd: “Secondo le statistiche, sebbene l’articolo 172 del Codice della strada costringa i genitori a trasportare i bambini alti fino a 150 centimetri con sistemi di ritenuta che variano con l’età e il peso, due adulti su dieci non lo fanno, esponendo i minori a gravi rischi. Le sanzioni previste vanno dagli 80 ai 323 euro e 5 punti in meno sulla patente. Con due violazioni in due anni è prevista la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi. Ma forse per qualcuno non è un deterrente sufficiente. Per questo ho invitato Regione Lombardia a cogliere l’occasione dell’entrata in vigore dell’obbligo dei dispositivi salva bebè a fare una campagna di informazione e sensibilizzazione non solo su questi nuovi sistemi di sicurezza, ma anche sulle regole già in vigore sull’uso corretto dei seggiolini e sul trasporto dei bimbi in auto”.
In attesa dei decreti attuativi che chiariranno le caratteristiche tecniche e di installazione dei dispositivi, la legge stabilisce che la nuova normativa entrerà in vigore dal primo luglio 2019 e renderà obbligatori i sensori anti-abbandono nei seggiolini per bambini fino a 4 anni. Il congegno sotto la seduta sarà in grado di rilevare se il posto è occupato o no: come per le cinture di sicurezza, quando il sistema si accorge che il motore e il quadro dell’auto sono spenti, ma sul seggiolino grava ancora il peso del bambino, manda, attraverso una app, un segnale allo smartphone del proprietario dell’auto. Se l’allarme non viene disattivato entro pochi minuti partono vari messaggi (fino a 8) diretti a cellulari di parenti e amici con la posizione della vettura per far scattare subito i soccorsi.
“Il dispositivo costerà attorno ai 50, 60 euro e già nella legge sono previsti aiuti economici e sgravi fiscali per aiutare le famiglie nell’acquisto che dovrebbero essere stanziati nella prossima Finanziaria – aggiunge Baffi –. Tuttavia, è utile che anche la Regione, attraverso il suo welfare, aiuti le famiglie, soprattutto in presenza di più di un bambino in età d’obbligo”.
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