Sull’assistenza domiciliare integrata e l’Unità di cure palliative domiciliari Regione Lombardia si è impegnata a introdurre strumenti di maggiore flessibilità che consentano una migliore concertazione tra gli enti erogatori e una redistribuzione del budget per garantire la libera scelta dei cittadini e al tempo stesso consentire una programmazione più puntuale del servizio.
Era una delle richieste contenute nell’ordine del giorno presentato, in fase di assestamento di bilancio, da Patrizia Baffi, consigliere regionale del Pd e componente della III Commissione Sanità, che sul tema aveva depositato anche un emendamento in cui si chiedeva di incrementare di 500mila euro lo stanziamento per il 2018.
“Invece, l’emendamento non è stato accolto perché l’assessore Gallera ha preferito rimandare il problema per arrivare molto probabilmente alla fine dell’anno con le stesse criticità del 2017”, commenta Baffi, seppure soddisfatta dell’approvazione di una delle richieste contenute nell’ordine del giorno.
Il mezzo milione di euro corrispondeva, spiega la consigliera Pd, “alla quota di cui si sono fatti carico gli enti erogatori l’anno scorso perché non hanno trovato copertura di risorse da parte di Regione Lombardia. Ora, seppur vero che la riorganizzazione della rete delle cure palliative era stata avviata da troppo poco tempo, e in effetti la delibera di dicembre 2016 è in vigore solo da gennaio 2017, l’assenza di uno storico che dica di quanto budget realmente hanno bisogno i due servizi, non giustifica il fatto che si debba aspettare di arrivare a fine anno anziché intervenire prima per sanare un meccanismo che ha bisogno di essere rivisto”.
Perciò, per Baffi, che su questo ha chiesto all’assessore di riferire in Commissione, “è positivo l’impegno preso dalla Giunta, ma occorre un intervento strutturale che assimili subito le criticità del meccanismo, delle quali ormai si ha piena consapevolezza, proprio per non arrivare a fine anno in questa situazione”.
Diverso, invece, il discorso per quanto riguarda l’ordine del giorno sull’incremento dell’offerta e la revisione della remunerazione dei Nuclei Alzheimer: “Ho concordato, anche con il presidente della Commissione Sanità, di ritirare l’atto perché verrà portato in Commissione, appunto, per un’ampia discussione e riformulazione. Questo, come il tema delle cure palliative, sono questioni troppo importanti, vanno discusse e approfondite, ma soprattutto Regione Lombardia deve capire che sono i servizi territoriali su cui investire di più affinché la tanto decantata presa in carico diventi effettiva in tutte le sue declinazioni”.
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