"Patrizia Baffi continua a giustificare la sua autocandidatura alla presidenza della Commissione d’inchiesta regionale sulla sanità con motivazioni prive del minimo aggancio alla realtà e francamente inaccettabili.
Su questa imbarazzante vicenda è quindi necessario ribadire alcuni punti inequivocabili.
Il primo e fondamentale è che Patrizia Baffi rappresenta solo sé stessa e che non è nelle condizioni di affermare che si è decisa a candidarsi “perché me lo ha chiesto il mio territorio”: questa è una chiara falsità, perché nessuno l’ha investita del ruolo di “portavoce” del Lodigiano e per quanti estimatori possa ancora vantare tra i lodigiani sono sicuramente una parte esigua delle migliaia di elettori democratici che nella primavera del 2018 le avevano accordato la loro fiducia, purtroppo sbagliando.
Si stenta poi a credere ai propri occhi leggendo la dichiarazione in base alla quale la sua candidatura sarebbe stata niente meno che una opportunità a favore “della parte più significativa delle minoranze” del Consiglio Regionale, alla luce dell’unico voto (il suo) che ha raccolto, su un totale di 32 espressi dalle minoranze.
Infine, non soddisfatta della grave ferita inferta al principio in base al quale spetta alle minoranze indicare chi deve rappresentarle nei ruoli di garanzia loro assegnati (mentre alla maggioranza non spetta di scegliersi la minoranza più “gradita”), la neo presidente è riuscita a definire l’abbandono della commissione da parte di Pd e M5S “un neo”, che tuttavia non la turba particolarmente, perché in fondo “la commissione sta in piedi lo stesso”: una mancanza di rispetto per le regole del confronto democratico che non necessita di ulteriori commenti".
Pd della Provincia di Lodi
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