"Negli ultimi giorni abbiamo letto sulla stampa locale diversi tentativi di mettere in dubbio la correttezza dell'iter urbanistico finalizzato all'approvazione del Programma Integrato d'Intervento “Ex Consorzio Agrario” che porterà alla riqualificazione della grande area dismessa a ridosso della stazione di Lodi. L'obiettivo di questo mio intervento è fare un po' di chiarezza, smentire con decisione le accuse che ci sono state mosse e soprattutto rassicurare i cittadini sulla regolarità e trasparenza che hanno sempre guidato l'azione dell'Amministrazione comunale.
A chi cerca di gettare un'ombra sugli incontri avvenuti tra i proponenti, l'Amministrazione e i tecnici comunali, voglio rispondere nella maniera più chiara possibile. Questi incontri sono fisiologici nel caso di interventi di questa natura, perché presuppongono un confronto iniziale interlocutorio, volto a manifestare un interesse di massima da parte dell’Amministrazione nei confronti dell’operazione. È stata quindi ascoltata una proposta, cercando di capire quali eventuali vantaggi potessero derivarne per la città, che è il nostro unico fine.
I dubbi insinuati strumentalmente dalle opposizioni circa la nostra condotta, basati sui contenuti del contratto preliminare di compravendita condizionato, ci hanno portato in questi giorni a chiedere al proponente di poter visionare questo documento tra Aep, la società immobiliare, che ha acquistato l'area dell'Ex Consorzio, e il futuro acquirente, ovvero Esselunga. Da questo atto. emerge con evidenza che tra la proposta progettuale iniziale e quella adottata dal Consiglio Comunale c'è un'enorme differenza, frutto del faticoso lavoro di negoziazione condotto dall'Amministrazione.
Grazie a un lavoro costante, mediato dai nostri tecnici, siamo riusciti a ottenere significative migliorie sul piano viabilistico, introducendo tre nuove rotatorie, in corrispondenza delle vie Sforza/Visconti, di piazzale Medaglie d'Oro e di viale Dante/viale Vignati; abbiamo aggiunto tutte le infrastrutture legate alla mobilità dolce e ampliato il terminal bus, che era stato ideato con una capienza inferiore e la cui realizzazione non rientrava negli oneri inizialmente ipotizzati. Nel contratto preliminare era prevista la demolizione di tutti i fabbricati all'interno dell'area, mentre nel progetto adottato sono stati conservati, al fine del restauro, la quinta dei magazzini generali e l'edificio dell'ex dopolavoro, testimonianza storica del vecchio sito produttivo. Infine siamo riusciti a garantire la ricostituzione integrale di una moderna area cani e di una colonia felina.
Tra le tante palesi scorrettezze che abbiamo letto in questi giorni, ci sono anche quelle riportate in alcuni manifesti affissi in città. Si parla di un “piano residenziale cancellato”. Ma quale piano? Non è mai stata depositata alcuna proposta di trasformazione alternativa dell'area dell'Ex Consorzio. Si dice “niente lavoro”, quando invece la nuova struttura porterà circa 50 nuovi posti (analoghi a quelli di una impresa di medie dimensioni), senza contare le aziende e i lavoratori che si occuperanno di realizzare le opere necessarie a ultimare la struttura e le opere connesse. “Più disagi per i residenti e per i pendolari”, ma è noto, al contrario, che ci saranno servizi aggiuntivi: nuovi parcheggi e infrastrutture che miglioreranno la circolazione; meno smog, grazie all'ampliamento del terminal bus che permetterà di modificare i percorsi dei pullman, togliendoli finalmente dal centro città e un progetto di riqualificazione del piazzale della stazione, esito delle interlocuzioni portate avanti dall'Amministrazione comunale con RFI, anche su impulso delle osservazioni presentate al piano integrato. Questi sono i vantaggi evidenti a chiunque non sia accecato dalla legittima ma pretestuosa polemica politica.
Siamo davanti a un grande operazione, vantaggiosa in ogni aspetto per la città, partendo dalla trasformazione di un'area fortemente degradata, per concludere con una soluzione viabilistica, commerciale e di verde che rigenererà una porzione consistente della città, con decisive influenze anche per il centro storico".
Sara Casanova
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