«Il Piano Esselunga ieri sera è stato al centro di un’ampia discussione in Consiglio Comunale durante la quale ho espresso la posizione dell’Amministrazione sugli enormi benefici della riqualificazione dell’ex Consorzio Agrario.

Vogliamo evitare le gravi conseguenze dello stop ai lavori, per questo abbiamo deciso di appellarci al Consiglio di Stato, contro l’ordinanza di sospensione del Tar, in seguito al ricorso
di Coop e Legambiente.

Cosa pensa di tutto questo il candidato sindaco del Partito Democratico?

Al momento non si sa, poiché nel corso del dibattito non ha proferito parola. I cittadini meritano invece di conoscere le intenzioni di chi si candida alla guida della nostra città. Io l’ho ampiamente chiarito: sono disposta a fare tutto ciò che sarà necessario per realizzare questo grande intervento, ma a quanto pare per il raggruppamento di sinistra non è così.

Il centrodestra unito non rinuncerà ai tanti benefici che il piano garantirà con opere a costo zero per la comunità: la bonifica da quasi un milione di euro di una vasta area, a due passi
dal centro storico, degradata da anni; centinaia di nuovi parcheggi in zona stazione; 5 nuove rotatorie, tra cui quelle di piazzale Medaglie d’oro, viale Dante e via Sforza, al posto dei semafori; i bus che non passeranno più lungo i giardini, grazie all’ampliamento del terminal e alla revisione dei percorsi; nuovi collegamenti ciclopedonali; quasi 1600 nuovi alberi e arbusti, oltre ad una nuova area cani e due colonie feline.

Vogliamo concretizzare tutto questo per offrire alla città il cambiamento che merita».

E' quanto ha scritto questa sera il sindaco di Lodi, Sara Casanova - coi toni espliciti della campagna elettorale - alla stampa locale per un'ampia divulgazione.

Il nocciolo della questione, è l'annunciato ricorso al Consiglio di Stato, ultima carta possibile per far ripartire quanto prima i lavori per la realizzazione del nuovo centro commerciale della catena Esselunga nel cuore della città.

I ritardi stanno creando problemi e danni economici sia alla ditta che è chiamata a costruire materialmente le nuove strutture, sia all'operatore privato che li ha commissionati.

Si tratterà di vedere ora come si pronuncerà il Consiglio di Stato.