“Chi è causa del suo mal... Il Partito Democratico ha fatto tutto da solo: prima ha permesso al suo presidente di dimettersi per permettergli di correre da deputato e poi ha scelto di candidare un sindaco ineleggibile. Oggi non può lamentarsi se il centrodestra è stato bravo a eleggere il nuovo presidente della Provincia di Lodi, tra l’altro sulla base di una legge che è stata voluta dall’esecutivo di sinistra e che ha tolto ai cittadini la possibilità di decidere direttamente il governo del territorio. Il PD deve prendersela solo con se stesso per la leggerezza con la quale ha affrontato il destino della Provincia, anziché chiedere adesso a Passerini di farsi da parte per procedere a una nuova elezione”. 

Claudio Pedrazzini, consigliere regionale uscente, commenta così l’esito delle elezioni per la presidenza della Provincia di Lodi.

“Ricordo che è stato il democratico Soldati a mollare l’incarico di presidente per candidarsi al Parlamento, lasciando il governo della Provincia a un reggente. Sempre il PD si è intestardito a voler candidare il sindaco Russo quando già si sapeva che non aveva i requisiti previsti dalla legge. Sarebbe bastato un po’ di buonsenso per indicare per tempo un altro nome – spiega ancora Pedrazzini -. Una volta incassata la bocciatura di Russo da parte della Commissione elettorale, quando ha deciso di ricorrere al Tar per salvare il suo candidato, il PD non poteva non aspettarsi un successivo appello al Consiglio di Stato, che ha rimesso le cose a posto e ha ribadito ciò che si sapeva dall’inizio: Russo non poteva essere candidato. Peccato che, anziché arrendersi all’inevitabile, il Partito Democratico abbia chiesto ai suoi amministratori di non andare a votare: ha perso l’occasione di dimostrare, se non competenza, almeno senso delle istituzioni”.

“Auguro al neo presidente Passerini buon lavoro – conclude Pedrazzini -. Sono convinto che potrà contare sulla collaborazione del Consiglio provinciale, che avrà a cuore gli interessi del territorio più di quelli di partito”.