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IMPIANTO DI CORNEGLIANO: ALTRE POLEMICHE

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Mercoledì 21 Settembre 2016

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Nuova polemica nel Lodigiano tra Pd-5 Stelle.

Ad innescarle "l’ennesimo teatrino della politica - scrivono i Pentastellati in un comunicato - che ha visto quali attori, l’Onorevole Lorenzo Guerini, il Presidente della Provincia Mauro Soldati e il Sindaco di Cornegliano Laudense Matteo Lacchini che si sono seduti a un tavolo col rettore del dicastero dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Una rivalutazione a 360 gradi su tutti gli aspetti dell’autorizzazione emessa per l’impianto di stoccaggio, questa la richiesta. Ma con quali motivazioni? Con quelle di chi per anni si è opposto alla costruzione dell'impianto e che per noi del Movimento doveva essere ed è l’attore principale, non invitato all’incontro: il Comitato “Ambiente e Salute nel Lodigiano” di Cornegliano Laudense. Quel Comitato che per anni è stato attaccato dalle istituzioni locali e apostrofato con epiteti quali “terroristi” o “allarmisti” e che si prodiga dal 2010 contro questo progetto".

“Dopo anni di disinteresse e doppi giochi qualche giorno fa si è consumata l’ennesima presa in giro ai danni del comitato di cittadini che dal 2010 si batte per cercare di fermare la costruzione del più grande impianto di stoccaggio gas d’Italia” dichiara Marcello Mosesso, referente del gruppo ambiente del Movimento.

Tra le motivazioni addotte dal trio, anche le “verifiche di compatibilità in relazione alle linee guida ministeriali del 2014”, dimenticando però di dire che fu lo stesso Consiglio dei Ministri del 6 Agosto 2015 a dare il via libera all’ingresso di nuovo capitale. Una pioggia di dollari versati da Morgan Stanley, la nota banca d’investimenti americana. "Un chiaro segnale che le istituzioni, a tutti i livelli, questo impianto lo volevano e lo vogliono" scrivono i 5 Stelle.

“Dopo anni di indifferenza Guerini e Soldati hanno rubato tutto il lavoro del comitato estromettendoli dal tavolo di confronto istituito presso il Ministero - dichiarain proposito Luca Degano -. Hanno sempre bollato il comitato come allarmista, ma quando è venuto il momento di rubargli il lavoro svolto non si sono fatti problemi nel fidarsi della validità delle loro osservazioni. Hanno usato il lavoro del Comitato No Gas solo per far sembrare ai cittadini che negli anni si erano attivati per cercare di bloccarlo, quando invece non hanno mai partecipato agli incontri del comitato e non hanno mai accettato le richieste di collaborazione del Comitato".

“Non bastasse - conclude il parlamentare Danilo Toninelli - hanno estromesso il comitato dal tavolo tecnico aperto presso il Ministero dell’ambiente. Se Guerini e Soldati avessero veramente voluto fermare l’impianto, si sarebbero mossi già da anni, supportando il Comitato anzichè escluderlo e screditarlo come hanno sempre fatto. Escludere i cittadini dai processi decisionali per non avere testimoni di cosa succede nelle segrete stanze è  l’ultima carta che gli è rimasta per salvarsi la faccia e far costruire quell’impianto contro cui non si sono mai veramente schierati".

 

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