“Un conto è la preghiera, un altro la macellazione di animali senza preventivo stordimento che è inaccettabile”.
Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e deputato del collegio di Abbiategrasso-Magenta, interviene sul contenzioso che oppone il Comune di Magenta all’associazione islamica Abu Bakar per ricordare che comunque il regolamento europeo 1099/2009 consente la macellazione rituale, “pratica estremamente crudele”, solo nei macelli autorizzati (in Italia ve ne sono circa 200) e che il decreto legislativo 131/2013 già punisce la violazione di questa norma, se il fatto non costituisce reato, con una sanzione amministrativa che può arrivare a 6 mila euro.
“Senza entrare nel merito della decisione del Tar, che va comunque rispettata - prosegue l’ex ministro – è evidente che nessuna area o struttura diversa da un macello autorizzato può essere utilizzata per eseguire la macellazione rituale. Le regole sono chiare. Aggiungo che più di un anno fa ho depositato una proposta di legge (AC869) per vietare senza eccezioni l’abbattimento di animali destinati alla produzione alimentare non preceduto da stordimento. L’alternativa è permettere ancora che ad animali pienamente coscienti, immobilizzati dagli operatori, sia praticato il taglio netto di trachea, esofago, carotide e giugulare per consentire il (lento) dissanguamento prescritto dal rito. Lo stesso regolamento europeo che autorizza in deroga la macellazione rituale aggiunge che gli Stati membri possono adottare disposizioni nazionali più restrittive, come peraltro hanno fatto Slovenia, Svezia e Danimarca a salvaguardia del “valore condiviso” del benessere animale”.
“Nell’imminenza della festa islamica del Sacrificio, che quest’anno si terrà dall’11 al 15 agosto – conclude la parlamentare di Fi - invito le autorità a garantire l’assoluto rispetto della normativa vigente e governo e Parlamento a riflettere sull’opportunità di procedere finalmente all’esame della mia proposta di legge. Il principio della libertà religiosa è intangibile, ma non può giustificare sofferenze evitabili per gli animali”.
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