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INSERIRE GLI ANIMALI NELLA COSTITUZIONE

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Martedì 18 Ottobre 2016

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Si chiama, non per caso, “Sogno”. E’ un meticcio, maschio, di 6 anni ed è il primo cane, in Italia e forse in Europa, ad entrare nella sala conferenze di un Parlamento. Michela Vittoria Brambilla, ex ministro di Forza Italia e presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, si è presentata questa mattina alla Camera dei Deputati con il simpatico quattrozampe, quale “testimonial” di una battaglia politica, anzi, “una battaglia di civiltà”.

"Quella - ha spiegato la deputata – per mettere in Costituzione la tutela dell'ambiente, la difesa degli animali e il rispetto dei loro diritti".

“Ecco una riforma davvero importante, voluta dalla maggioranza degli italiani (come dimostrano tante indagini demoscopiche): un obiettivo – afferma la paladina degli animali - a portata di mano ma ancora tutto da realizzare. Ormai è chiaro a tutti – ha proseguito – che nell'attuale fase storica, caratterizzata da profondi mutamenti, culturali e sociali, si sta affermando una più moderna concezione dell'uomo e del suo rapporto con la natura, un atteggiamento più consapevole dei limiti entro i quali possiamo disporre delle risorse del pianeta e, per ragioni etiche, più rispettoso di tutti gli esseri viventi che condividono con noi il dono della vita. Di questa evoluzione hanno già preso atto, in vario modo, non solo l’Unione europea, ma numerose Costituzioni del continente, come quelle di Germania, Austria e Svizzera".

"Trovo davvero strano - ha osservato la Brambilla - che a citare gli animali nella Costituzione per tutelarli non abbia ancora pensato l'Italia, paese dallo straordinario patrimonio ambientale e ricco di biodiversità come nessun altro in Europa. Io ho sempre considerato questa la madre di tutte le battaglie animaliste. Così l’hanno considerata le associazioni che con me hanno sottoscritto e presentato, quasi due anni fa, l’appello-manifesto che chiedeva al Parlamento di intervenire”.

Da questo punto di vista, la riforma costituzionale che andrà al referendum è un’occasione perduta.

Nonostante questo, l’ex ministro Brambilla, conserva tutta la sua determinazione: “Credo – ha affermato - che vi siano le condizioni politiche e culturali per cambiare presto prospettiva e adottare una soluzione più moderna nel definire lo status giuridico degli animali: all'alba del XXI secolo non possono essere ancora considerati "cose". Riconoscere in Costituzione che gli animali sono “esseri senzienti” e conseguentemente tutelarne i diritti è una battaglia di civiltà che vinceremo”.

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