"Dopo quattro anni di immobilismo in cui non è neppure riuscita a portare a termine i progetti già finanziati lasciati dalla precedente amministrazione, anche sul fronte delle manutenzioni stradali la giunta di centrodestra a Lodi sta puntando tutte le sue carte su una maratona di cantieri negli ultimi mesi di mandato, con l’obiettivo di una sequenza di tagli di nastri inaugurali a ridosso della campagna elettorale.

Di sicuro, sindaco e assessori a questo punto non hanno più alibi: prendersela ancora con chi c’era prima a Palazzo Broletto o con i lavori per il teleriscaldamento non convincerebbe ormai nessuno ed anche per quanto riguarda le risorse da investire il Comune si trova nella miglior condizione da oltre un decennio a questa parte, tra allentamento dei vincoli di spesa e contributi straordinari per l’emergenza Covid.

Eppure, l’incertezza regna sovrana e tranne pochi annunci “spot” ancora non si sa dove verranno effettuati i lavori, né quando inizieranno e come verrà coordinata la gestione simultanea di tanti cantieri.

Il rischio che si profila è infatti quello di un prolungato “ingorgo”, con una serie di disagi per gli spostamenti in città che purtroppo i lodigiani hanno già sperimentato tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno scorsi.

C’è quindi bisogno di fare chiarezza il prima possibile, presentando una programmazione attendibile per quanto riguarda i tempi di realizzazione ed un elenco delle strade su cui intervenire che corrisponda alle priorità effettive.

Dal poco che è stato sin qui reso noto sembra infatti che non siano state prese in considerazione alcune evidenti emergenze sulla rete principale della viabilità urbana (per esempio viale Giovanni XXIII, via San Fereolo, viale Milano, via Secondo Cremonesi, viale IV Novembre, in parte anche via Defendente e viale Vignati) e che non sia stato previsto nulla per la viabilità delle aree residenziali periferiche".

Gruppo Consiliare Partito Democratico