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MORATTI, INUTILE PASSERELLA

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Lunedì 14 Febbraio 2022

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"La difformità rispetto ai criteri previsti dal PNRR del modello di Case ed Ospedali di Comunità scelto dalla Lombardia è uno dei motivi per i quali la recente legge di riforma della sanità regionale dovrà tornare in aula per essere modificata, come stabilito venerdì dal Governo, che ha evitato di impugnare il provvedimento ma ne ha chiesto profonde modifiche.

In questo scenario, appare ormai del tutto fuori luogo e inopportuna la visita annunciata il 16 febbraio dell’assessore regionale al welfare Letizia Moratti per l’inaugurazione dell’Ospedale e della Casa di Comunità di Sant’Angelo, due “innovazioni” che si limitano in realtà alla conversione solo nominale di realtà già esistenti, proprio come evidenziato nei rilievi del Governo.  E’ quindi chiaramente il caso di evitare quella che già si prospettava come una semplice passerella e che ora a maggior ragione non avrebbe più alcun senso.

Si confermano così le perplessità e le preoccupazioni già manifestate dal Circolo Pd di Sant’Angelo, che aveva avvertito del rischio che l’operazione si concludesse in un mero cambio di insegne ed una “rinfrescata” agli ambienti, senza un concreto potenziamento e miglioramento dei servizi. Un’occasione malamente sprecata, perché Ospedali e Case di Comunità possono davvero rappresentare una innovazione importante per rilanciare la medicina territoriale, a condizione che non si tratti di un’operazione di sola facciata e che queste strutture vengano riempite di contenuti concreti.

A Sant’Angelo, così come a tutto il Lodigiano, servono aumenti di personale medico e infermieristico, investimenti strutturali, riduzione delle liste di attesa, servizi di prossimità che portino cura e assistenza sul territorio, il più possibile vicino a dove si manifestano i bisogni. In sintesi, serve una sanità accessibile ai cittadini, in grado di dare risposte tempestive ed efficaci quando le persone hanno l’esigenza di sottoporsi ad esami ed accertamenti o quando devono cambiare il medico di base, perché quello precedente è andato in pensione o ha cambiato sede, oppure ha lasciato il servizio pubblico, magari persino senza alcun preavviso. Continua infatti ad esserci una macroscopica contraddizione tra gli annunci di novità e potenziamenti e la realtà di un progressivo impoverimento di strutture e servizi che appare inarrestabile.

I soldi del PNRR devono essere utilizzati per migliorare i servizi e le prestazioni, non per fare semplici opere di manutenzione e fittizi cambi di denominazione.

Il Lodigiano ha bisogno di avere risposte concrete da parte della sanità locale, non di nuove insegne all’ingresso degli ospedali.

Le Case di Comunità sono state decise e finanziate dal Governo nazionale (1.288 in tutta Italia, 216 in Lombardia, 5 nel Lodigiano) per avvicinare i servizi socio-sanitari ai cittadini sul territorio: la Regione Lombardia e l'Ats le stanno realizzando nel modo peggiore, senza discussione né confronto, rischiando di vanificare il grande valore potenziale di una innovazione che deve essere promossa con il coinvolgimento effettivo degli enti locali, del personale medico e sanitario (anche attraverso le rispettive rappresentanze sindacali), dei medici di famiglia, dei pediatri e delle associazioni di volontariato".

Pd Lodigiano

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