Sono molte le "criticità emerse dalla mappatura dai luoghi di culto islamici presenti in Lombardia".
Lo ha confermato l'assessore regionale lombardo, Viviana Beccalossi, presentando alla giunta regionale il risultato della ricognizione effettuata in questi mesi.
"Il quadro emerso dalla mappatura - ha proseguito Viviana Beccalossi – evidenzia tutti i nostri dubbi, ovvero che molti dei cosiddetti centri culturali islamici non sono altro che moschee non conformi alla legge regionale sulle attrezzature religiose. Valuteremo, per quanto di nostra competenza, come porre rimedio a questa situazione di illegalità".
Viviana Beccalossi ha ricordato che "alla lettera inviata da Regione Lombardia per conoscere la situazione dei singoli territori hanno risposto 688 comuni" e "che sono considerate da approfondire circa 80 situazioni in cui macellerie, abitazioni private e magazzini verrebbero fatto già usati come moschee. Per non parlare dei 'silenzi' da parte di molti comuni, primo fra tutti Milano, che si sono limitati a vuote risposte di cortesia, salvo poi costituirsi parte civile in azioni legali riguardanti, appunto, moschee abusive".
L'assessore Beccalossi, infine, ha comunicato di aver fatto pervenire al Prefetto di Milano, Alessandro Marangoni, come da sua specifica richiesta, tutta la documentazione riguardante i comuni dell'area metropolitana.
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