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NO AL GAMBA DE LEGN A TRAZIONE ANIMALE

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Sabato 05 Maggio 2018

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“Il gamba de legn” dei nostri bisnonni andava a vapore. Pensare di far trainare a dei muli, per decine di chilometri, un vecchio omnibus carico di persone, in teoria fino a 27, non è “una bella trovata turistica” né un “recupero della tradizione”, ma una grave ipotesi di maltrattamento animale che, se dovesse diventare realtà, porteremo immediatamente all’attenzione della Procura”.

Lo ha detto Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista, commentando l’iniziativa a pagamento dell’Associazione Barcaioli e Lavandaie di Lodi, che vorrebbe rimettere in linea un vecchio omnibus e farlo tirare dai muli per il diletto dei turisti.

“Oltre che con le leggi – ricorda Emanuele Arensi, viceresponsabile provinciale del Movimento Animalista – il progetto è in netto contrasto con l’art. 35 comma 4 del vigente Regolamento comunale “per la tutela, il benessere e i diritti degli animali in città” che vieta di sottoporre gli equidi a sforzi eccessivi, oltreché con l’art. 63 comma 2 del Regolamento di Polizia Urbana. Crediamo che richiamare la tradizione a proposito di iniziative che lucrano sullo sfruttamento degli animali, trasmetta un messaggio fortemente diseducativo sui diritti e benessere degli stessi. Il vero simbolo della tradizione di Lodi – prosegue Arensi - assicura il rispetto degli animali ed è il Palio, dal 2011 insignito del marchio “Patrimonio d’Italia per la Tradizione”, grazie alla sua "Cursa dei cavai”, proprio per la sua caratteristica di manifestazione popolare nota anche a livello internazionale come “l'unico Palio dove i cavalli non si azzoppano”.

“Invitiamo quindi l’amministrazione comunale – conclude Arensi - a rispettare quest’ultima “tradizione”, quella del Palio senza cavalli premiato dal ministero del Turismo, e a valutare attentamente un’iniziativa anacronistica e inappropriata, che a nostro avviso integra un’ipotesi di reato. Che bisogno c’è di far soffrire degli animali, quando potremmo vivere gli ambiti ricchi di beni architettonici e il patrimonio che l’Adda offre a livello naturalistico e paesaggistico, passeggiando lungo il fiume, navigando sulle sue acque e pedalando lungo le ciclabili?”.

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