No al razzismo, soprattutto nei confronti di quanti stanno fuggendo da morte certa nei loro Paesi d'origine.
Lo hanno ribadito questa mattina a Lodi, davanti alla Prefettura di corso Umberto, i partecipanti alla manifestazione indetta dalla Cgil lodigiano contro i fatti che sono costati la vita a Fermo, nel marchigiano, ad un nigeriano di 34 anni che ha cercato di difendere la moglie da insulti razzisti.
L'autopsia eseguita sul corpo dell'uomo ha confermato, oggi, che il nigeriano - sfuggito indenne alla furia di Boko Haran nel suo Paese - è stato ucciso da un pugno inferto suo suo volto dall'aggressore, un agricoltore di Fermo noto alle forze dell'ordine per le sue intemperanze sia negli stadi che al di fuori; vicino in passato all'estrema destra, ha aggredito il nigeriano che cercava di difendere la moglie la insulti chiaramente razzisti.
Questa mattina, i partecipanti al presidio davanti alla Prefettura hanno ribadito la necessità di dire 'no' ad ogni forma di razzismo.
In scena anche i rappresentanti del Laboratorio degli Archetipi.
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