"Negli ultimi giorni, abbiamo visto su giornali e anche in tv, prese di posizione di sindaci che fanno riferimento al partito della lega che protestano contro i provvedimenti assunti per contenere la pandemia del coronavirus.
E' evidente che ciascuno di noi non accetta con gioia misure che limitano le libertà e i diritti individuali e collettivi. Occorre fare valutazioni a cosa sono mirati e a cosa servono i sacrifici che si richiedono.
Oggi questi sono indirizzati a ridurre i rischi di contagio e a contrastare l'espandersi della pandemia riportando sotto un limite accettabile il parametro sulla diffusione del contagio che più esperti hanno indicato in 1/ 1,5 (un positivo covid può potenzialmente contagiare un altro individuo).
Questi sindaci che si richiamano alla lega conoscono i dati della provincia di Lodi? Pare di no. Anche coloro che si scagliano contro chi ha deciso quelle misure, esternando il convincimento di aver subito una ingiustizia probabilmente non sono ben informati.
In provincia di Lodi lo RT (il parametro utilizzato per valutare il grado di diffusione del virus che non è solo il rapporto contagi/popolazione) è alto.
Giovedì 6 Novembre negli ospedali del lodigiano erano ricoverati 129 pazienti covid dei quali 110 acuti, che al pronto soccorso di Lodi in mattinata si sono presentati 11 cittadini con sintomi covid, che 6 sono i pazienti in terapia intensiva.
Questi sono gli elementi da tenere conto e su cui riflettere assumendo comportamenti responsabili soprattutto da parte di coloro che hanno un ruolo di responsabilità pubblica. Dopo di che, è giusto chiedere di avviare una analisi dei parametri che riguardano la nostra provincia e chiedere la revisione della collocazione in fascia diversa del nostro territorio, possibilità prevista da Dpcm. (Art 2.punto2, Con ordinanza del Ministro della Salute adottata ai sensi del comma 1, d' intesa con il Presidente della Regione interessata, può essere prevista, in relazione a specifiche parti del territorio regionale, in ragione dell' andamento del rischio epidemiologico).
Difatti il Presidente Fontana ha ammesso di condividere la zona Rossa, al momento, dichiarando che, al termine delle 2 settimane richieste, si potrà valutare i nuovi dati e, ove è possibile, intervenire per allentare.
Ora, ai Sindaci leghisti del lodigiano, chiediamo che tengano nel cassetto il ricorso al Tar che hanno sbandierato l'altro giorno e, se vogliono fare qualcosa di concreto per il territorio, usino i soldi del Ricorso, per aiutare le attivita' commerciali locali".
Direzione Provinciale ArticoloUno Lodigiano
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