“Siamo stati i primi a soffrire e gli ultimi a ricevere visite. Siamo stati i primi reclusi e gli ultimi ad essere ascoltati: ci siamo sempre arrangiati, non ci avete mandato nulla, non avete nemmeno risposto alle nostre lettere e addirittura ci avete infangato accusando ingiustamente uno dei nostri ospedali. Presidente Conte, siamo contenti di riuscire a parlarle dopo più di due mesi e svariate richieste ma non ci accontentiamo delle passerelle e vogliamo ciò che abbiamo legittimamente chiesto e che serve alla nostra economia per ripartire. Tutto il territorio lodigiano è stato pesantemente danneggiato e per questo chiediamo: un fondo di investimento specifico, le coperture per azzerare tutte le imposte locali per il 2020, l’ammontare delle risorse a noi destinate, i criteri di assegnazione ai singoli comuni e i tempi certi di erogazione, senza i quali non si può fare programmazione. A Lodi siamo abituati a fare non a parlare, se ci rispetta ci ascolti”.
Così i sindaci leghisti di Codogno, Casalpusterlengo e Lodi, Francesco Passerini, Elia Del Miglio e Sara Casanova che hanno incontrato il presidente Giuseppe Conte oggi in prefettura a Lodi.
Molte le esigenze avanzate, prima tra tutte la necessità di dare risposte univoche a tutto il territorio lodigiano, che ha avuto la prima zona rossa.
Al tavolo i sindaci hanno anche ricordato a Conte come sia necessario conoscere prima del 4 maggio l’elenco delle attività che riapriranno per adottare le misure necessarie in materia di mobilità e trasporto, per la regolazione degli orari degli uffici e degli esercizi, per regolare il corretto utilizzo da parte dei cittadini degli spazi pubblici.
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