Dopo il successo del ricorso promosso da oltre 50 Comuni lodigiani e pavesi avanti il Tar contro la decisione di Regione Lombardia di aumentare in modo abnorme le concentrazioni di idrocarburi e fenoli nei fanghi di depurazione utilizzati in agricoltura, stiamo assistendo a reazioni paradossali da parte di forze politiche che avevano snobbato l’iniziativa o l’avevano persino contrastata.
Da una parte, il Movimento 5 Stelle cerca di sminuire il significato della sentenza del Tar, cercando di far credere che la regolamentazione della distanza dalle abitazioni a cui è consentito utilizzare i fanghi sia più importante dell’aver impedito che sui campi vengano sparsi fertilizzanti che contengono idrocarburi in misura 200 volte superiore a quella che la legge nazionale individua come soglia limite per la contaminazione dei terreni.
Dall’altra, la Lega si scopre improvvisamente più realista del re e dopo essere rimasta in silenzio quando la Regione ha preso questa pessima decisione, ora attraverso l’assessore regionale Foroni arriva persino a proporre che le aziende agricole che useranno i fanghi vengano escluse dai bandi di finanziamento e dalle agevolazioni, come quella sul gasolio agricolo: ciò perché, anche se nessuno se ne era accorto, lui è “sempre stato scettico sull’utilizzo dei fanghi”.
E’ un peccato che per mera contrapposizione politica tanto i 5S quanto la Lega non abbiano voluto partecipare ad una iniziativa che in realtà è nata senza alcun “timbro” di partito, ma solo come un’alleanza di Comuni mossi dall’intento di difendere gli interessi delle loro comunità locali.
Invece di sviare l’attenzione su altri temi (quello dei fanghi è un problema di contaminazione dei terreni, non di inquinamento atmosferico: la regolamentazione delle distanze serve a evitare le molestie olfattive, non a proteggere terra e falde) o di proporsi improvvisamente come improbabili crociati “no fanghi”, 5S e Lega potrebbero più utilmente impegnarsi a livello regionale e nazionale per dare risposte ai tanti aspetti da chiarire che conseguono alla sentenza del Tar, conciliando la tutela della salute e dell’ambiente con il buon senso di non demonizzare i fanghi e chi ne fa uso in agricoltura.
Il Partito Democratico del Lodigiano è a fianco dei Comuni in questa battaglia per la tutela del territorio e della salute dei cittadini e sostiene la lettera che i Comuni stessi hanno inviato al Ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, e per conoscenza a tutti i rappresentanti politici ed istituzionali del territorio, affinchè si metta mano quanto prima ad una normativa ormai datata. Il PD si impegna a richiedere ai propri rappresentanti di supportare una profonda revisione di questa materia, perchè l'utilizzo di fanghi in agricoltura deve essere consapevole e rappresentare un vero valore aggiunto per il sistema agricolo e territoriale.
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