Il consiglio regionale ha approvato a maggioranza, con il voto contrario del Pd e delle forze di centrosinistra, il Piano sociosanitario regionale 2024 – 2028.
“Nonostante le premesse fossero più che condivisibili, il Piano sociosanitario di Regione Lombardia rappresenta un'occasione persa per tutti, perché non cambia la sanità lombarda che ha invece bisogno di una profonda riorganizzazione per risolvere problemi cronici, a partire dalle liste di attesa, dalla carenza di personale e mancanza di medicina territoriale" commenta la consigliera regionale del Pd Roberta Vallacchi che ha poi focalizzato il suo intervento sull’importanza della prevenzione nel sistema sociosanitario regionale, sulla qualità dell’acqua potabile e sul reinserimento dei detenuti tossicodipendenti, attraverso pene alternative.
“Per quanto riguarda la centralità della prevenzione – fa sapere Vallacchi – è stato approvato il mio ordine del giorno che impegna la giunta regionale a potenziare le risorse umane ed economiche, nonché migliorare l’organizzazione dei servizi nell’ambito della prevenzione che deve tornare nei territori per essere più capillare e migliorare la qualità della vita delle persone, riducendo l’accesso alle cure e di conseguenza consentendo anche un notevole risparmio di risorse economiche”.
Un altro problema molto sentito dalla consigliera dem è quello dell’acqua potabile, la cui sicurezza deve essere garantita, anche rispetto ad inquinanti come Pfas e microplastiche.
“Mi sta bene che si promuova l’utilizzo degli acquedotti – dice Vallacchi - ma ai cittadini dobbiamo poter garantire una qualità certa dell’acqua potabile e per farlo sono necessarie risorse, umane ed economiche, che al momento non ci sono. È per questo che ho presentato un ordine del giorno, approvato dall’aula, per aumentare le tipologie e il numero dei controlli sulla qualità dell’acqua potabile, potenziando anche le risorse umane ed economiche”.
“Con un altro ordine del giorno, che invece è stato respinto, ho invece chiesto di creare, sostenere e implementare i posti nelle comunità terapeutiche in grado di ospitare i detenuti con dipendenze che, nella nostra regione, rappresentano il 30% e che potrebbero optare per una pena alternativa e un diverso percorso di reinserimento nella società, oltre che contribuire a ridurre il sovraffollamento delle carceri” conclude Vallacchi che ripresenterà lo stesso ordine del giorno alla fine di luglio, durante l’assestamento di bilancio.
Era ricoverato a San Giovanni Rotondo, in Puglia, per...
E' accaduto nel Cremonese; le forze dell’ordine stanno...
Un uomo di 57 anni di Vescovato ha improvvisamente perso...