Il capogruppo del Pd in consiglio regionale Fabio Pizzul, i consiglieri Gigi Ponti, Carlo Borghetti, Carmela Rozza, Matteo Piloni, Raffaele Straniero, Gianni Girelli, Pietro Bussolati, 22 sindaci e il deputato del Pd Roberto Rampi hanno firmato una lettera aperta a Governo e Regione chiedendo di modificare di concerto con i territori il progetto di Pedemontana, ormai obsoleto e dannoso
Il fatto che sono stati trovati i fondi per la realizzazione dell’opera, sottolineano i consiglieri regionali e gli amministratori nella lettera, non cambia né i problemi che tale infrastruttura rischia di provocare sul nostro territorio né il nostro giudizio.
“E’ un progetto obsoleto - si legge nella lettera - sovradimensionato e potenzialmente devastante per un territorio urbanizzato e densamente popolato come la Provincia di Monza e Brianza. È un progetto figlio di un altro tempo e di un’altra mentalità, che non tiene conto né dell’attenzione ai temi relativi alla salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente (quindi dalla riduzione del consumo di suolo al potenziamento del trasporto pubblico e delle forme di mobilità dolce), né di previsioni aggiornate su quale potrebbe essere l’effettivo utilizzo di una nuova autostrada”.
Per la realizzazione dell’attuale progetto, circa tre quarti delle risorse impiegate sono pubbliche e per i firmatari dell’appello risulta “incomprensibile perché si voglia far pagare cara e due volte ai cittadini la stessa infrastruttura, prima attraverso le risorse derivanti dalle tasse e poi attraverso un pedaggio molto alto. È un cortocircuito profondamente iniquo al quale non possiamo sottostare senza dare voce alle perplessità che giungono dai cittadini dei territori interessati dal progetto. L’equilibrio finanziario raggiunto ci pare, inoltre, la dimostrazione che il mercato non sia così propenso a scommette sul successo di Pedemontana e abbia bisogno di forti garanzie e fondi pubblici per sostenere il progetto”.
“Per questo - concludono - chiediamo che il Ministero e la Regione intervengano per modificare questo progetto e concertare con il territorio una soluzione alternativa che affronti i temi della mobilità per la Provincia di Monza e Brianza e per la nostra Regione, guardando al futuro, non al passato, e alla sostenibilità e alla tutela del territorio”.
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