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PESTE SUINA: ANCORA SCONTRO POLITICO

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Mercoledì 11 Settembre 2024

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“L’operazione è riuscita, ma il paziente è morto”: commentano con la nota battuta Roberta Vallacchi, Matteo Piloni e Marco Carra, consiglieri regionali del Pd, la bocciatura della loro, ennesima, mozione portata in aula consigliare, ieri pomeriggio, sulla peste suina africana.

“La maggioranza di destra di Regione Lombardia ha bocciato le nostre proposte perché, sostiene, gli interventi richiesti li sta già facendo. Ma li sta facendo talmente bene che i maiali si ammalano, muoiono e il virus dilaga. E dalla Lombardia escono capi malati per la macellazione verso altre regioni e poi finisce che rischiano di infettare anche territori ancora non contaminati”, aggiungono, riferendosi all’episodio del camion carico di animali infetti che si stava recando in Lazio, ma ha fatto tappa a Civitanova Marche e, durante la sosta, ha perso liquidi.

“Anche solo questo caso ci pone delle domande: perché quel carico andava fuori dalla Lombardia? Perché, già mesi fa, non si è accolta la richiesta di un macello lombardo che si sarebbe messo volontariamente a disposizione della Regione? Perché non sono stati presi i provvedimenti necessari davvero preventivamente, cioè a gennaio 2022? Perché, ad esempio, non sono stati incrementati gli staff di personale veterinario pubblico? L’anno scorso la destra ci accusava di allarmismo, quest’anno di sciacallaggio. Poi vai a una qualsiasi fiera zootecnica o semplicemente a parlare con le aziende agricole, con i sindaci, con i territori, con le associazioni di categoria e sono tutti disperati, preoccupati, in grave crisi economica. Qualcosa non torna”, insistono i dem.

“Noi possiamo anche riconoscere che l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi ci abbia messo dell’impegno, ma l’anomalia è che si tratta di un tema di sanità, perché parliamo di un virus. Dovrebbe intervenire l’assessore Bertolaso che invece è totalmente assente, nonostante sia il responsabile della medicina veterinaria della Regione. E questo spiega gli errori fatti. Ma dovrebbe intervenire anche l’assessore allo Sviluppo economico Guidesi, visto quello che sta succedendo al comparto. Invece no: la destra è a posto così. Ha fatto tutto quello che doveva. Tranne poi scontrarsi con una dichiarazione del suo presidente Fontana che, a margine del consiglio, poche ore prima della discussione della mozione, ha sostanzialmente sfiduciato Beduschi, decretando il fallimento delle politiche anti Psa della sua stessa Giunta, quando ha dichiarato che bisogna iniziare a contrastare l’emergenza e iniziare ad abbattere i cinghiali, cioè le cose che qui ci è stato detto che sono già state fatte. È una situazione schizofrenica, dove la maggioranza vive una sorta di sdoppiamento della personalità inquietante. Pare davvero che ci sia la volontà di voler far morire un comparto, con noi che, dall’altra parte, insistiamo nel voler essere costruttivi e portiamo in Aula le proposte che abbiamo raccolto dalla viva voce dei territori colpiti”, concludono Vallacchi, Carra e Piloni.

Ecco la risposta dell'assessore regionale:

"Ritirare una mozione prettamente strumentale sarebbe stato un atto di responsabilità, un atto che abbiamo chiesto alla minoranza prima della bocciatura in aula del documento. Una mozione prettamente pleonastica, che conteneva indicazioni su ciò che è già stato fatto o programmato. Abbiamo, infatti, dettagliato dati, investimenti, numero di contenimenti,  indennizzi, diretti e indiretti. Nessuno nega la gravità della PSA, che sta colpendo in 14 Paesi europei, ma sarebbe troppo facile combattere questo virus con i proclami”. Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, replicando alle critiche delle opposizioni sulla Peste suina.

“L’opposizione – aggiunge Beduschi – fa il suo mestiere. Ci sono dei momenti in cui però bisognerebbe anche avere ragionevolezza e unirsi nelle criticità. Questa è una criticità nazionale, è un attacco del virus a tutta l’economia, in particolar modo quella lombarda. speculare politicamente non aiuta”. “Regione Lombardia non è in ritardo – ribatte Beduschi -, ma ha fatto tutto ciò che doveva fare: dall’inizio ha dettato disposizioni importanti per il contenimento e la selezione dell’unico vettore di questa malattia, il cinghiale selvatico, che negli anni non è stato contenuto”.

“La biosicurezza dei nostri allevamenti – osserva l’assessore lombardo – è aumentata. La politica deve fare la sua parte, può fare meglio e farà di più, però c’è anche l’uomo che deve fare la sua parte. Abbiamo visto la probabile mano umana nella negligenza dell’autodenunciare una mancanza e una disattenzione nella biosicurezza che hanno causato contagi in altri allevamenti”. 

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