"Sei un guerra-fondaio, servo della Nato": è la frase che, dopo le altre rivolte al parlamentare lodigiano, Lorenzo Guerini, da un sedicente pacifista non violento - di sicuro violento nel linguaggio - che ha provocato la dura replica del presidente del Copasir.

Al centro dell'aspro battibecco nella sala Carlo Rivolta del Teatro alle Vigne di Lodi, la guerra di conquista in atto tra Russia e Ucraina, che sta proseguendo da anni, dall'ormai lontano 2014.

Guerini ha ribadito con forza le ragioni che hanno portato il nostro Paese e la Comunità Europea a sostenere l'Ucraina, paese che vorrebbe decidere in libertà del proprio futuro.

Putin e quanti in Russia la pensano come lui, punta invece alla riproposizione della Grande Russia di fine '800, con quanto di preoccupante percepiscono nazioni come la Polonia e i paesi Baltici, Finlandia compresa, sul loro futuro.

La questione di fondo resta sempre quella: come comportarsi con chi non crede nella 'coesistenza pacifica' tra i popoli ?

L'unica cosa certa è che la risposta all'aggressore resta sempre quella: imbracciare le armi.

L'incontro in sala Rivolta era stato organizato dal Pd per riflettere sul futuro del nostro Paese e della Comunità Europea di fronte alla svolta verificatasi Oltre-Oceano col passaggio da Biden a Trump.

Si teme un drastico cambiamento della politica statunitense, sia in economia che nelle strategie politiche di ampio respiro, proprio nel momento in cui la Comunità Europea sta attraversando un periodo non facile, con Francia e Germania alle prese con una crisi politica impensabile solo qualche mese fa.

Ne hanno parlato Lia Quartapelle, componente del Pd da tre legislature della Commissione Esteri, e Lorenzo Guerini, già Ministro agli Esteri prima di tornare alla guida del Copasir.

Il dato di fondo emerso durante l'incontro ? L'impreparazione anche del maggior partito di opposizione al Governo nel nostro Paese ad affrontare la crisi globale in atto.

Unica certezza: mantenere saldo il timone della libertà e della democrazia. Basterà ?