"Abbiamo avuto notizia delle nomine per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Parco Tecnologico Padano, che sono state deliberate nelle Assemblee dei Soci in data 14 febbraio 2018. Pur considerando molto positive le riconferme della Presidente e di una Consigliera, già presenti nel vecchio CdA, ci saremmo aspettate il rispetto della legge Golfo-Mosca del 2011, che, sulle quote di genere nei consigli di amministrazione delle società pubbliche e delle società quotate, afferma l’importanza di un “criterio che assicuri l'equilibrio tra i generi".
A scriverlo è il coordinamento lodigiano di Se Non Ora Quando che, in un comunicato diffuso alla stampa, rileva come "Il genere meno rappresentato deve ottenere almeno un terzo degli amministratori eletti", e quindi la nomina, su 11 componenti il CdA, di almeno 3 donne (in realtà, per una mera questione matematica, le donne dovrebbero essere 4). Temiamo che l'azione di stimolo che ci si auspicava dall'entrata in vigore della suindicata legge si sia già esaurita, che non ne venga rispettato lo spirito, che vorrebbe stabilire un equilibrio di genere nei ruoli decisionali. Spesso le cosiddette 'quote rosa' ci sono apparse come gabbie troppo strette, ma finché le leggi che impongono la parità non saranno sufficientemente seguite e non ci siano chiare sanzioni per chi non le rispetta, dovremo necessariamente abituarci a tutto questo ed anzi pretendere l'applicazione ed il rispetto di tali regole".
"Chiediamo dunque - conclude il coordinamento - attenzione all'applicazione della legge anche per le nomine pubbliche future, con particolare riferimento al previsto rinnovo delle cariche del CdA di Astem".
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