Nel dibattito sulla legge di riforma della sanità lombarda, che si aprirà il 10 novembre in Consiglio Regionale, il gruppo consigliare del Partito Democratico presenterà tre proposte di Ordini del Giorno relative a specifiche problematiche del Lodigiano.

“I temi individuati - spiega la segretaria provinciale del Pd, Roberta Vallacchi - rappresentano alcune delle emergenze più importanti evidenziate nell’approfondito lavoro di analisi della situazione sociosanitaria del territorio svolto nei mesi scorsi dalla commissione sanità della Federazione Provinciale, i cui risultati sono stati esposti in un articolato documento presentato pubblicamente. Si tratta di spunti che sono giunti all’attenzione dei livelli regionali del partito e che vengono ora recepiti in queste tre proposte di Ordini del Giorno da parte del gruppo consigliare Pd. E’ un riconoscimento significativo, perché all’interno della questione generale della riforma sanitaria della Lombardia vengono colti degli aspetti peculiari del Lodigiano, facendosi carico della richiesta di mettere in campo misure e strumenti specifici  per affrontarli”.

Due dei tre Ordini del Giorno, entrambi a firma di Paola Bocci (referente del gruppo consigliare Pd per le politiche di genere e le tematiche legate alle Pari Opportunità e per i temi di Cultura, Istruzione e Formazione, Mobilità Sostenibile), riguardano l’esigenza di un rilancio nel Lodigiano del servizio di Prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Con il primo, in particolare, ci si pone l’obiettivo di impegnare la Giunta a ripristinare l’apposito Comitato Provinciale, uno strumento operativo per concordare le strategie comuni a tutti i soggetti protagonisti del sistema della prevenzione, già previsto dalla normativa regionale ma che nel nostro territorio è stato trasformato in un “Osservatorio Prevenzione”, privo di adeguata efficacia; l’Ordine del Giorno auspica inoltre la ricostruzione di una rete integrata tra i Dipartimenti interni delle autorità sanitarie, Arpa, Inail, Ispettorato del Lavoro, Vigili del Fuoco, parti sociali, Provincia e Comuni.

Il secondo richiama invece l’attenzione sulle patologie a più alto impatto sulla salute delle donne, evidenziando anche i rischi di forme di violenza e di “burnout” da doppi carichi di lavoro generati dalle restrizioni degli spazi di socialità esterni e dalle difficoltà di sussistenza conseguenti all’emergenza pandemica: a questo proposito, il documento impegna a potenziare le attività di prevenzione e screening presso le strutture ospedaliere del Lodigiano, rilanciando attraverso i Consultori le attività rivolte alle donne in tutti i servizi territoriali.

Le difficoltà dei soggetti fragili (anziani, persone sole, malati cronici), drammaticamente acuite dalla pandemia, sono infine l’argomento dell’Ordine del Giorno sul “rilancio dei sevizi sociosanitari territoriali della Provincia di Lodi” presentato da Carlo Borghetti, vicepresidente del Consiglio regionale.

Nel documento si sottolinea che “la fase emergenziale della pandemia, che ha preso avvio proprio nel Lodigiano, ha mostrato la carenza dei protocolli di intervento soprattutto per la fascia di persone anziane e sole, che è poi risultata la più colpita dagli effetti del virus”.

Da qui, l’esigenza di sviluppare ulteriormente i servizi sociosanitari, impostando le Unità di Offerta sul riconoscimento delle individualità e delle diverse istanze tra i vari livelli di autosufficienza degli anziani, distinguendo tra necessità di assistenza minima o elevata, attraverso l’elaborazione di politiche sociosanitarie dedicate.

La richiesta è quindi di “rielaborare per il territorio della Provincia di Lodi una filiera che integri i sistemi di presa in carico delle fragilità e delle cronicità, integrando laddove necessario il personale con profili di competenza funzionali alla domanda, adeguando altresì le politiche abitative, con una riorganizzazione dell’offerta residenziale sanitaria per anziani (RSA), di quelle delle residenze sanitarie per disabili (RSD) e dei Centri Diurni per anziani e disabili”.