"Seppure sia esclusa dagli aiuti diretti della Politica Agricola Comunitaria, l'avicoltura può beneficiare di una delle misure del Piano di Sviluppo Rurale della Lombardia, con risorse per 160 milioni di euro. Finora però non risultano pervenuti progetti di filiera, anche se c'è ancora tempo".
Le opportunità per il comparto avicolo non mancano, come ha ricordato l'assessore all'agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, intervenendo questa mattina al convegno 'Alla scoperta dell'uovo italiano tra utopia e realtà', nel corso della seconda edizione di Expovo a Cavriana.
Colpito da una crisi che potrebbe avere le caratteristiche della ciclicità, con buone prospettive di essere superata grazie a politiche strutturate, il comparto avicolo si ritroverà a breve al tavolo interprofessionale.
"Convocherò nuovamente il comparto, insieme alle altre regioni che per produzione trainano l'avicoltura Made in Italy, e cioè Veneto ed Emilia-Romagna - ha anticipato Fava - perché penso che sia urgente affrontare i cambiamenti attuali con un rinnovato slancio".
Fra le sfide annunciate dall'assessore lombardo non mancano una nuova modalità di promuovere il prodotto, comunicando la qualità dell'uovo e le proprietà nutrizionali,
troppo spesso dimenticate per effetto di una visione distorta e finto-salutista e l'identificazione del Made in Italy come garanzia di salubrità, sicurezza alimentare ed etica nell'allevamento.
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