La richiesta di un’ecografia alla spalla fatta il 22 settembre e fissata per fine febbraio. Una visita di controllo per tachicardia e ipertensione fissata dopo 6 mesi dalla richiesta e spostata nei giorni precedenti in una struttura situata a 40 chilometri di distanza. Una visita oculistica di controllo richiesta il 31 marzo 2023 e prenotata all’ospedale di Codogno per il 17 maggio 2024, prima data disponibile. Sono solo alcune delle segnalazioni dei cittadini lodigiani che arrivano quotidianamente a Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd.
“Abbiamo chiesto noi agli utenti della sanità lombarda di farci pervenire le loro storie per fare il punto della situazione nell’ambito della nostra campagna ‘Con la salute non si scherza’ (il sito è conlasalutenonsischerza.it ndr) e il risultato è allarmante. Ma c’è un sistema, che Regione non dice, per avere le prestazioni entro i tempi indicati”, fa sapere l’esponente dem.
A Palazzo Pirelli, a Milano, sede del consiglio regionale, il gruppo del Pd ha fatto una conferenza stampa per raccontare come sta andando la campagna e quanto emerge dalle testimonianze raccolte: “Viene fuori chiaramente quanto i tempi di attesa siano inaccettabili. Il presidente Fontana e l’assessore al Welfare Bertolaso hanno dichiarato che c’è un miglioramento, ma a noi non pare proprio: c’è qualcuno, in Lombardia, che nei giorni scorsi si è visto proporre un appuntamento per una visita nel 2027. E così la gente è spinta a rivolgersi alle strutture private”.
Dall’indagine risulta che “sono le prestazioni delicate a dare i maggiori problemi, come ecografie, colonscopie, risonanza magnetica e le specialistiche di oculistica e dermatologia – prosegue Vallacchi –. E intanto il Cup, il Centro di prenotazione unico, con tutte le disponibilità della sanità pubblica e privata convenzionata ben visibili, è di là da venire”.
Così, la consigliera Pd si sente ogni giorno raccontare storie al limite dell’inverosimile: “Una persona che lamenta un dolore lancinante e ha bisogno di capire subito di cosa si tratta, non può aspettare 5 mesi. Non parliamo poi di chi ha malattie croniche, soprattutto se di tipo cardiovascolare e ipertensivo. Come si fa a far attendere 6 mesi per una visita di controllo e poi il giorno prima comunicare che la struttura non è quella a poca distanza da casa, ma è situata in un’altra provincia, a decine di chilometri e magari pure mal collegata? E se si tratta di un anziano? Poi per forza che il cittadino è costretto a rivolgersi al privato, ma a quel punto deve pagare di tasca propria una prestazione che già paga, da tutta la vita, con le proprie tasse, e crea una profonda diseguaglianza tra chi può permetterselo economicamente e chi no ed è costretto ad aspettare. E la platea di chi può pagare si riduce sempre di più di fronte a esami diagnostici che hanno un costo molto elevato”, incalza Vallacchi.
“Noi vogliamo aiutare i cittadini a far valere il proprio diritto alla salute, usando le norme che ci sono, ma che Regione Lombardia non pubblicizza. Ecco perché, a partire dalla prossima settimana, sul sito www.conlasalutenonsischerza.it sarà presente un facsimile di lettera da inoltrare all’ufficio preposto di ogni Asst di riferimento per ottenere la visita o l’esame diagnostico al solo costo del ticket. È un sistema già collaudato ed efficace”, rende noto Vallacchi.
La procedura, praticamente sconosciuta e non pubblicizzata dalla Regione, è prevista da una delibera regionale, la n. 1865 del 2019, che contiene il Piano regionale di governo delle liste di attesa. Il piano recita quanto segue: “Nel caso in cui nella struttura che rappresenta la prima scelta del cittadino non ci fossero disponibilità entro i termini stabiliti, il Responsabile Unico Aziendale per i tempi di attesa si attiverà per individuare altre strutture in grado di offrire la prestazione entro i tempi indicati; qualora sul territorio dell’Ats di riferimento non fossero presenti le disponibilità richieste, la struttura scelta dovrà impegnarsi a fornire comunque la prestazione al solo costo del ticket, se dovuto”. Compilando e inviando la documentazione fornita sul sito, il cittadino potrà far valere il proprio diritto.
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