"La scelta dell’Amministrazione Comunale di indire un bando per la surroga di due componenti del Cda di Santa Chiara, di cui uno dell’opposizione, dando una sola settimana di tempo per la presentazione delle domande, è la conferma che la maggioranza di centrodestra continua a considerare come propria la Casa di Riposo dei lodigiani.
Sin dall’inizio della nuova gestione non vi è mai stata alcuna volontà di coinvolgimento delle minoranze e, a dir la verità, degli stessi componenti di maggioranza, tanto che il Dott. Calandra si dimise ad aprile con una lettera molto critica nei confronti del Presidente Sancilio.
Dopo quindi più di sei mesi dal passo indietro del Dott. Calandra, si ritiene di approntare la sostituzione “a causa dell’indifferibile necessità (…) di gestire l’attuale aggravarsi della emergenza sanitaria causata dal Covid 19”.
Già a maggio i gruppi di opposizione chiedevano la ricostituzione del plenum del Consiglio, che sarebbe dovuta e potrebbe ancora avvenire nei tempi consoni, quando con una sola settimana di tempo si limita notevolmente la possibilità di partecipazione.
La vicenda dolorosa e la situazione non semplice in cui versa Santa Chiara chiederebbero ampia condivisione, e non la chiusura che è stata dimostrata nella gestione della Casa di Riposo e nelle scelte della Giunta".
Gruppo Consiliare Partito Democratico, Lodi Civica, 110&Lodi
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