“Sabato e domenica scorsi, nelle stazioni del sud Milano, quindi con ripercussioni anche sulle fermate di Lodi, Casalpusterlengo e Codogno, è andata in scena l’ennesima puntata dei disservizi di Trenord: treni cancellati, guasti sulla linea, ritardi che sono stati conteggiati diversamente sull’applicazione e sui tabelloni delle stazioni, centinaia di pendolari fermi nelle carrozze tra una stazione e l’altra. Purtroppo, è ormai diventata la norma che si aggiunge al fatto che chi utilizza il servizio di Trenord non ha più accesso nemmeno al bonus ritardi. Non ci stupiamo: i documenti ufficiali di Trenord e di Fnm, di recente approvazione e pubblicazione, relativi al 2023, permettono di fare un bilancio dei 5 anni di gestione del periodo di competenza del presidente Fontana e delle sue due Giunte: totalmente negativo”: lo denuncia Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd, dopo aver raccolto le lamentele dei pendolari e, con il gruppo regionale dei dem, presentato i dati relativi al servizio.
“Ci siamo accorti che, in una situazione di riduzione di servizio erogato e di contrazione del numero di passeggeri quotidianamente trasportati, le performance sono peggiorate sia in termini di puntualità che di affidabilità. L’unica cosa che è cresciuta in modo consistente e costante è la remunerazione del direttore generale di Fnm, nonché amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri, definita per il 2023 a 663.503,67 euro, con un incremento rispetto al 2019 del 34% e del +5,78% rispetto al 2022. Intanto, la cattiva gestione colpisce chi lavora, studia o ha la necessità di spostarsi, ad esempio, per effettuare cure mediche. Cioè i nostri cittadini che non sono in grado di poter iniziare un viaggio in treno e portarlo a termine sulle linee regionali”, insiste Vallacchi.
“Se confrontiamo le performance di Trenord del 2017 con quelle del 2023, vediamo una riduzione dei chilometri percorsi, quindi dell’offerta ferroviaria, del 6,4%, e una riduzione dei passeggeri trasportati del 7,3%. Eppure, Trenord ha una flotta rinnovata, perché già con presidente Maroni si è varato un piano di investimento per l’acquisto di treni nuovi. Dovremmo, quindi, avere meno soppressioni e maggior puntualità. Invece constatiamo una riduzione della puntualità, dal 2017 a oggi, del 2,2% e un raddoppio delle linee a bonus, cioè sotto standard. Peccato che, nel frattempo, la Giunta Fontana ha deciso di cancellare l’unico ristoro che era previsto per i pendolari, sostituendolo con un indennizzo che non è automatico e che ignora sistematicamente alcune direttrici, perché si basa su un sistema di calcolo più elastico”, ricorda la dem.
“Nel 2023 c’è stato un boom di reclami formulati a Trenord, il 25% in più dell’anno precedente: nei documenti ufficiali si legge che per i lombardi si contano 12 milioni di ore perse per disservizi ferroviari, un valore che vale una perdita economica di 168 milioni di euro per l’economia regionale. Ma la società è comunque in positivo di 19 milioni. Per questo l’amministratore delegato vede aumentare il suo compenso, sul versante Fnm. È evidente che c’è una sempre maggiore divaricazione tra gli aspetti societari e di gestione economica della società Trenord e quello che è il servizio per i cittadini, che hanno bisogno di efficienza, di servizi che funzionano. Per questo abbiamo chiesto al presidente Fontana di spiegare al consiglio regionale e ai cittadini qual è la sua valutazione rispetto a questa situazione”, conclude Vallacchi.
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