“Sono 7.170 le unità immobiliari del patrimonio Aler del bacino di Lodi e Pavia: 2.392 nel lodigiano, con 538 a Lodi e 1.854 in provincia e 4.778 nel pavese, con 2.228 nel capoluogo e 2.550 in provincia. Di questi alloggi, al 31 dicembre 2023, 1.244 risultavano sfitti: 347 in provincia di Lodi e 897 in provincia di Pavia e, tra le due province, solo 60 in condizioni da poter essere assegnati, gli altri necessitano di essere risistemati”.
E' quanto osserva la consigliera regionale del Pd Roberta Vallacchi che riassume i dati presentati in commissione Sostenibilità Sociale, Casa e Famiglia, durante l’audizione con la direzione di ALER Pavia-Lodi, in merito alla nuova gestione, alle nuove linee guida e ai nuovi obiettivi dell’azienda di Regione Lombardia.
“Con il forte bisogno di casa che c’è in questo momento – dice Vallacchi – il 14,5% del patrimonio non utilizzato rappresenta un dato ancora molto negativo che genera due tipi di problemi: non solo la mancata copertura del fabbisogno abitativo dei lombardi, ma anche un peso economico non indifferente sulle spalle di Aler che deve pagare le tasse senza incassare i canoni. È quindi necessario un cambio di rotta per ridurre in modo radicale questa percentuale”.
“Innanzitutto, servono più risorse per ristrutturare e assegnare al più presto gli alloggi rimanenti, magari suddividendo, attraverso una mappatura, le diverse tempistiche per velocizzare ulteriormente le assegnazioni – dice la consigliera – e poi sarebbe necessario intervenire modificando la normativa regionale per rendere le procedure più snelle, adeguate ai contesti territoriali e di facile applicazione”.
“Riguardo al tasso di morosità – prosegue la consigliera – rileviamo che, se nel 2018 era al 23,53% e nel 2022 era al 25,43%, al 31 dicembre del 2023 è ulteriormente calato, arrivando a Pavia al 21,88% e a Lodi al 25,03%”.
“Su questo punto però dobbiamo sottolineare due questioni – spiega Vallacchi -: innanzitutto, la percentuale calcolata al 31 dicembre 2023 è ancora provvisoria, in quanto il dato definitivo sarà disponibile nel prossimo bilancio e il tasso di morosità potrebbe facilmente risalire, dati gli aumenti di tutti i beni essenziali, si pensi anche all’abrogazione, dal primo gennaio, dell’aliquota agevolata sul costo del gas e l’addio al mercato tutelato che inciderà notevolmente sulle spese condominiali. In secondo luogo, rimane ancora molto alta la percentuale di coloro che hanno un reddito bassissimo, perché nell’ultima rilevazione relativa ai redditi del 2021, si attesta ancora al 60,5% il canone di protezione riservato agli indigenti e anche questa percentuale, purtroppo, proprio per i motivi di cui sopra, potrebbe tornare a crescere”.
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