"Riforma il sistema e, facendo tesoro dell'esperienza esistente, responsabilizza i Parchi regionali i quali diventano il soggetto di riferimento regionale per l'esercizio delle funzioni di gestione e tutela cui riferirsi all'interno di un percorso di progressiva messa in rete e aggregazione".
E' quanto ha affermato l'assessore regionale lombardo, Claudia Terzi, in merito al progetto di legge regionale che riforma la gestione dei parchi naturali.
"Rispetto alla versione di giunta - ha osservato la Terzi - sono stati apportate modifiche, anche in scia alle sollecitazioni provenienti dalle molteplici audizioni svolte".
"Ad esempio - ha aggiunto l'assessore - si sono introdotte le macro-aree che rappresentano un elemento di riferimento per la suddivisione del territorio in ambiti e per la successiva aggregazione. Inoltre, è stata data la possibilità ai Plis (i parchi di interesse locale) di partecipare al percorso di riorganizzazione tramite convenzionamento con i Parchi regionali, ovvero di continuare la loro attività in modo autonomo ma solo a determinate condizioni. Infine è stata data la possibilità di prevedere, mediante convenzionamento, il riconoscimento di forme di gestione associata di aree protette preesistenti ".
"Dal punto di vista economico - ha osservato ancora l'assessore - verranno incrementate le risorse per favorire l'aggregazione volontaria tra Parchi regionali. Il contributo annuale spettante ai parchi interessati dall'aggregazione passa dal 15 per cento al 30 per cento e da 2 a 4 anni consecutivi. Rispetto al testo uscito dalla giunta - ha precisato la Terzi - raddoppia la dotazione finanziaria".
In particolare, il Parco Adda Sud che interessa nel province di Lodi e di Cremona, dovrebbe aggregarsi con l'omologo Adda Nord. Su questa ipotesi, comunque, esistono forti perplessità.
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